sabato 5 aprile 2008

ANDAR PER GUESTHOUSE E KAFFI IN ISLANDA


A Reykjavik abbiamo gustato un'ottima zuppa, servita fumante in una ciotola... di pane. Ottima la birra, taglia minima mezzo litro.
Il tutto allo Svarta Kaffio, un caffè molto accogliente, tutto in legno, in una casa d'epoca che si affaccia sull'arteria principale del centro storico: Laugavegi.

A Geysir abbiamo pernottato nell'accogliente Gistiheimilio Geysir con una panoramica finestra sullo Strokkur: il geyser emette regolarmente getti alti fino a 35 metri ogni 10 minuti. E' uno spettacolo ipnotico, non si lascerebbe mai la finestra, nell'attesa della prossima, e regolarissima, eruzione!






All'ingresso della locanda Arsalir abbiamo scovato le casette per gli Elfi, presenti nella maggior parte dei giardini delle case islandesi, ma difficilissime da individuare perchè ben occultate.




Vik i Myrdal, che significa Baia della valle palustre, è un piccolo centro accogliente con numerose Gistihus: noi abbiamo soggiornato ad Arsalir: spaziosa, pulita e con una cucina ad uso degli ospiti.












Nel Brydebuo di Vik, un edificio storico costruito nel 1831 su un'isola poco distante, poi qui trasferito nel 1895, si trova il ristorante Halldorskaffi. All'interno dell'edificio rivestito in lamiera si trova un'accogliente sala da pranzo vecchio stile, in legno.



Se non piove, questa è la zona più piovosa d'Islanda, ci si può accomodare ai tavolini esterni a respirare il profumo del mare. Buona la zuppa, la carne alla griglia e la birra.















venerdì 4 aprile 2008

ISLANDA: dove il ghiaccio è veramente a portata di mano





























La laguna glaciale o Jokulsarlon è un angolo di paesaggio artico sulla riva dell'Oceano.






Si visita con imbarcazioni anfibie provviste di ruote che partono dal Caffè presso la laguna.






La barca procede sulle ruote per un breve tratto, poi si tuffa nella laguna, sfiorando gli iceberg, a volte di color azzurro intenso, passando a poca distanza dalle foche che sonnecchiano sornione.














Percorrendo la Ring road lungo la costa meridionale dell'isola le lingue dei ghiacciai del Vatnajokull appaiono vicinissime alla strada.













Bisogna però attraversare il Sandur, la pianura di sabbia nerastra e limo che i torrenti glaciali hanno portato a valle, fino alla costa.













Il sandur, spazzato spesso dagli impetuosi venti oceanici, si trasforma in una nuvola abrasiva che toglie improvvisamente visibilità, in un vortice di sabbie finissime e polvere di roccia.