giovedì 1 novembre 2007

iSLINGTON: UN TRANQUILLO QUARTIERE LONDINESE
















Un tranquillo quartiere residenziale dove le abitazioni si allineano su due piani, con i portoncini d'ingresso allegramente colorati; dove le scuole materne riassumono sulla facciata il loro progetto educativo espresso per immagini; dove si può passeggiare lungo i canali e seguire le manovre di un battello che affronta una chiusa; dove si può scegliere di vivere in una house boat fiorita, con il vaso della lavanda ed il rampicante di vite americana.








































































































sabato 8 settembre 2007

ANCORA DUE CIMITERI DI BUCAREST: IL MONUMENTALE BELU E IL GHENCEA DOVE E' SEPOLTO CEAUSESCU







































































Di fronte al cimitero Ebraico si estende la vastità del cimitero cristiano-ortodosso Belu: l'ultima dimora dei cittadini illustri di Bucarest ed in generale della borghesia: immerse nel verde, tombe monumentali con elaborati decori in ferro battuto o in bassorilievo palesano il benessere della capitale prima del regime comunista. Molte le sculture di ogni corrente artistica tra Ottocento e Novecento, mi ha colpito il bronzo dell'artista teatrale Caragiale. Una caratteristica dei cimiteri ortodossi è la presenza di panchine, spesso parte integrante dei monumenti, per una sosta ed un silenzioso dialogo con i defunti. Apprezzo questa consuetudine.

Nel viale degli artisti c'è una tomba ancora ricoperta di fiori: è quella del cantautore Florian Pittis recentemente scomparso, poco più che sessantenne. Amatissimo interprete e voce della generazione del '68, la sua tomba è visitata da persone di tutte le età.

Per trovare la tomba del dittatore Causescu, giustiziato con la moglie nel dicembre 1989, bisogna recarsi nella parte nord di Bucarest, nella zona delle caserme e del cimitero militare. I coniugi Causescu sono però sepolti nel cimitero ortodosso accanto al militare. Non è facile individuarne le tombe,volutamente dimesse, così distanti dallo stile architettonico monumentale tipo "Casa del popolo", prediletto dal dittatore. Un'anziana signora gentile ce le indica: non riposano insieme i due coniugi. Si dice che questa scelta sia stata suggerita dal fatto che la signora Helena Ceausescu era molto influente ed ebbe una pessima influenza sulle scelte politiche del marito. Più semplicemente questa separazione si può leggere come la volontà di lasciare il più possibile anonime queste sepolture, pur rispettando la Pietas cristiana. Sulla tomba di Nicolae mani pietose lasciano un fiore o un lumino, ed i nostalgici portano una bandiera o un disegno con le opere da lui realizzate. Sulla croce di pietra una stella rossa richiama la sua appartenenza al Partito Comunista. La tomba di Helena appare invece molto più trascurata, ma la nostra accompagnatrice dice che la salma è stata trasferita nel paese d'origine, accanto al figlio Nicu.

lunedì 13 agosto 2007

IL CIMITERO EBRAICO DI BUCAREST
























































Il cimitero della Comunità ebraica di rito Sefardita si trova nella parte meridionale di Bucarest, di fronte al cimitero ortodosso monumentale Belu. E' un luogo in cui la vegetazione viene lasciata dominare quasi incontrastata nella parte più antica, dove si compie il ciclo vitale e tutto torna alla natura... Le tombe riflettono le tipologie delle varie epoche: bianche sculture d'inizio secolo scorso, recinti di ferro battuto che evocano culle, pesante, borghese, lucido marmo nero, fino alle semplici e omologate lapidi contemporanee. La presenza di un Alessandro Finzi, attore e regista, richiama una presenza di origine italiana...Un funerale indica che la comunità di Bucarest non è del tutto scomparsa...










venerdì 10 agosto 2007

ITINERARIO A BUCAREST NEI LUOGHI DELLA RIVOLUZIONE parte seconda
















In Piazza Università, davanti al Teatro nazionale c'è la colonna del Km 0, da cui si dipartono tutte le vie in Romania: vengono ribaditi i valori di Libertà e Democrazia, conquistati con la Rivoluzione e la nazione è dichiarata zona libera dal neocomunismo.








In un angolo a sud di Piazza Rivoluzione è conservato lo scheletro dell'edificio che ospitava la polizia segreta, la spietata Securitate, devastato dai dimostranti: al suo interno una struttura di vetro ( la glasnost!) realizzata dall'Unione Romena d'Architettura, per conservare il ricordo dei tempi della Rivoluzione.



L'itinerario si conclude nella parte meridionale della capitale, in piazza Eroii Revolutiei dove, accanto al Cimitero monumentale Belu sorge il cimitero dei caduti dell''89. Le tombe bianche tutte uguali sono listate con la bandiera romena, le foto ci rimandano i volti giovani di una generazione che ha donato generosamente la vita per gli ideali di libertà e democrazia.

ITINERARIO NEI LUOGHI DELLA RIVOLUZIONE DEL DICEMBRE 1989





























Il percorso inizia in Plata Revolutiei dove il 21 dicembre Ceausescu tenne il suo ultimo discorso, dal balcone del Palazzo del Comitato Centrale del Partito Comunista. Qui si accese la miccia, alimentata dalle precedenti rivolte popolari di Timisoara. Il Dittatore scappò dal tetto dell'edificio con l'elicottero, ma prima diede ordine di sparare sui manifestanti: qui i primi morti.



Sul lato sinistro della piazza sorge il monumento con i nomi di tutti i caduti, incisi nella pietra.



A sud della piazza, a lato della chiesa in mattoni Cretulescu che subì molti danni per le cariche sui dimostranti, è posta una statua di un uomo ferito, raffigurante un torso senza testa, colpito da sei braccia armate di bastoni, che commemora i caduti durante la rivoluzione.



In Plata Universitatii, cuore della rivolta, si contarono più di mille morti: gli studenti si sedettero davanti ai carri armati che li travolsero. I militari spararono sulle persone. Segni degli spari sono ancora visibili sull'edificio dell'ospedale, in restauro. Dall' Hotel Inter-Continental che domina la piazza, i giornalisti stranieri lì alloggiati, filmarono i massacri. Ora in un'aiuola spartitraffico 10 croci in pietra ricordano i caduti, alle quali si aggiunge una croce nera in Boulevard Balcescu.

A PIEDI PER BUCAREST: ISTANTANEE DI ANGOLI AFFASCINANTI















































































Si apprezza Bucarest percorrendo le sue strade secondarie del centro: appaiono così scorci del suo elegante passato che si fondono con il fermento costruttivo contemporaneo.


Un luogo per una sosta tranquilla è il fresco chiostro della settecentesca Biserica Stavropoleos, con una collezione di lapidi tombali in greco e romeno-cirillico e comode sedie per riposarsi.




Quasi di fronte vi è il neogotico palazzo del 1875 che ospita la Birreria più antica della città, il Caru cu Bere, realizzata secondo i canoni delle grandi birrerie tedesche. L'interno è solenne come una cattedrale, c'è il carretto di legno con le botti per il trasporto della birra e spesso suona un'allegra band gitana.



Tornando sulla storica Calea Victoriei ( commemora la vittoria del 1878 sui Turchi ) il modernissimo Bucharest Financial Plaza riflette nelle sue pareti di specchio gli edifici storici.




Ancora su Calea Victoiei si apre il Green Hours 22 Jazz Club con musica dal vivo e un simpatico bar all'aperto dove la musica jazz non manca mai.




Una galleria sormontata da una cupola di vetro giallo è il Pasajul Macca-Villacrosse con simpatici negozi e Bistrot. Mentre in strada Lipscani, nel centro storico, si mantengono col restauro i vecchi palazzi con le verande in legno.




In Piazza Rivoluzione ( del 1989) davanti al Palazzo dell'ex Comitato Centrale del Partito Comunista ora i ragazzi giocano a palla attorno ad una statua, rimessa in piedi dopo la violenza del 21 dicembre. Accanto la Libreria Humanitas, uno degli ambienti più vissuti che mi sia capitato di trovare a Bucarest.



In Piazza Università c'è il mercatino dei libri usati: minuscole bancarelle, armadi metallici a 2 porte, decorate con i ritratti degli artisti e degli scrittori romeni: un'idea a poco costo da copiare!E infine un'immagine pubblicitaria di Piazza Romana, che celebra le origini della nazione con la statua della Lupa Capitolina, proiettata verso la globalizzazione.