venerdì 10 agosto 2007

A PIEDI PER BUCAREST: ISTANTANEE DI ANGOLI AFFASCINANTI















































































Si apprezza Bucarest percorrendo le sue strade secondarie del centro: appaiono così scorci del suo elegante passato che si fondono con il fermento costruttivo contemporaneo.


Un luogo per una sosta tranquilla è il fresco chiostro della settecentesca Biserica Stavropoleos, con una collezione di lapidi tombali in greco e romeno-cirillico e comode sedie per riposarsi.




Quasi di fronte vi è il neogotico palazzo del 1875 che ospita la Birreria più antica della città, il Caru cu Bere, realizzata secondo i canoni delle grandi birrerie tedesche. L'interno è solenne come una cattedrale, c'è il carretto di legno con le botti per il trasporto della birra e spesso suona un'allegra band gitana.



Tornando sulla storica Calea Victoriei ( commemora la vittoria del 1878 sui Turchi ) il modernissimo Bucharest Financial Plaza riflette nelle sue pareti di specchio gli edifici storici.




Ancora su Calea Victoiei si apre il Green Hours 22 Jazz Club con musica dal vivo e un simpatico bar all'aperto dove la musica jazz non manca mai.




Una galleria sormontata da una cupola di vetro giallo è il Pasajul Macca-Villacrosse con simpatici negozi e Bistrot. Mentre in strada Lipscani, nel centro storico, si mantengono col restauro i vecchi palazzi con le verande in legno.




In Piazza Rivoluzione ( del 1989) davanti al Palazzo dell'ex Comitato Centrale del Partito Comunista ora i ragazzi giocano a palla attorno ad una statua, rimessa in piedi dopo la violenza del 21 dicembre. Accanto la Libreria Humanitas, uno degli ambienti più vissuti che mi sia capitato di trovare a Bucarest.



In Piazza Università c'è il mercatino dei libri usati: minuscole bancarelle, armadi metallici a 2 porte, decorate con i ritratti degli artisti e degli scrittori romeni: un'idea a poco costo da copiare!E infine un'immagine pubblicitaria di Piazza Romana, che celebra le origini della nazione con la statua della Lupa Capitolina, proiettata verso la globalizzazione.



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