lunedì 13 agosto 2007

IL CIMITERO EBRAICO DI BUCAREST
























































Il cimitero della Comunità ebraica di rito Sefardita si trova nella parte meridionale di Bucarest, di fronte al cimitero ortodosso monumentale Belu. E' un luogo in cui la vegetazione viene lasciata dominare quasi incontrastata nella parte più antica, dove si compie il ciclo vitale e tutto torna alla natura... Le tombe riflettono le tipologie delle varie epoche: bianche sculture d'inizio secolo scorso, recinti di ferro battuto che evocano culle, pesante, borghese, lucido marmo nero, fino alle semplici e omologate lapidi contemporanee. La presenza di un Alessandro Finzi, attore e regista, richiama una presenza di origine italiana...Un funerale indica che la comunità di Bucarest non è del tutto scomparsa...










venerdì 10 agosto 2007

ITINERARIO A BUCAREST NEI LUOGHI DELLA RIVOLUZIONE parte seconda
















In Piazza Università, davanti al Teatro nazionale c'è la colonna del Km 0, da cui si dipartono tutte le vie in Romania: vengono ribaditi i valori di Libertà e Democrazia, conquistati con la Rivoluzione e la nazione è dichiarata zona libera dal neocomunismo.








In un angolo a sud di Piazza Rivoluzione è conservato lo scheletro dell'edificio che ospitava la polizia segreta, la spietata Securitate, devastato dai dimostranti: al suo interno una struttura di vetro ( la glasnost!) realizzata dall'Unione Romena d'Architettura, per conservare il ricordo dei tempi della Rivoluzione.



L'itinerario si conclude nella parte meridionale della capitale, in piazza Eroii Revolutiei dove, accanto al Cimitero monumentale Belu sorge il cimitero dei caduti dell''89. Le tombe bianche tutte uguali sono listate con la bandiera romena, le foto ci rimandano i volti giovani di una generazione che ha donato generosamente la vita per gli ideali di libertà e democrazia.

ITINERARIO NEI LUOGHI DELLA RIVOLUZIONE DEL DICEMBRE 1989





























Il percorso inizia in Plata Revolutiei dove il 21 dicembre Ceausescu tenne il suo ultimo discorso, dal balcone del Palazzo del Comitato Centrale del Partito Comunista. Qui si accese la miccia, alimentata dalle precedenti rivolte popolari di Timisoara. Il Dittatore scappò dal tetto dell'edificio con l'elicottero, ma prima diede ordine di sparare sui manifestanti: qui i primi morti.



Sul lato sinistro della piazza sorge il monumento con i nomi di tutti i caduti, incisi nella pietra.



A sud della piazza, a lato della chiesa in mattoni Cretulescu che subì molti danni per le cariche sui dimostranti, è posta una statua di un uomo ferito, raffigurante un torso senza testa, colpito da sei braccia armate di bastoni, che commemora i caduti durante la rivoluzione.



In Plata Universitatii, cuore della rivolta, si contarono più di mille morti: gli studenti si sedettero davanti ai carri armati che li travolsero. I militari spararono sulle persone. Segni degli spari sono ancora visibili sull'edificio dell'ospedale, in restauro. Dall' Hotel Inter-Continental che domina la piazza, i giornalisti stranieri lì alloggiati, filmarono i massacri. Ora in un'aiuola spartitraffico 10 croci in pietra ricordano i caduti, alle quali si aggiunge una croce nera in Boulevard Balcescu.

A PIEDI PER BUCAREST: ISTANTANEE DI ANGOLI AFFASCINANTI















































































Si apprezza Bucarest percorrendo le sue strade secondarie del centro: appaiono così scorci del suo elegante passato che si fondono con il fermento costruttivo contemporaneo.


Un luogo per una sosta tranquilla è il fresco chiostro della settecentesca Biserica Stavropoleos, con una collezione di lapidi tombali in greco e romeno-cirillico e comode sedie per riposarsi.




Quasi di fronte vi è il neogotico palazzo del 1875 che ospita la Birreria più antica della città, il Caru cu Bere, realizzata secondo i canoni delle grandi birrerie tedesche. L'interno è solenne come una cattedrale, c'è il carretto di legno con le botti per il trasporto della birra e spesso suona un'allegra band gitana.



Tornando sulla storica Calea Victoriei ( commemora la vittoria del 1878 sui Turchi ) il modernissimo Bucharest Financial Plaza riflette nelle sue pareti di specchio gli edifici storici.




Ancora su Calea Victoiei si apre il Green Hours 22 Jazz Club con musica dal vivo e un simpatico bar all'aperto dove la musica jazz non manca mai.




Una galleria sormontata da una cupola di vetro giallo è il Pasajul Macca-Villacrosse con simpatici negozi e Bistrot. Mentre in strada Lipscani, nel centro storico, si mantengono col restauro i vecchi palazzi con le verande in legno.




In Piazza Rivoluzione ( del 1989) davanti al Palazzo dell'ex Comitato Centrale del Partito Comunista ora i ragazzi giocano a palla attorno ad una statua, rimessa in piedi dopo la violenza del 21 dicembre. Accanto la Libreria Humanitas, uno degli ambienti più vissuti che mi sia capitato di trovare a Bucarest.



In Piazza Università c'è il mercatino dei libri usati: minuscole bancarelle, armadi metallici a 2 porte, decorate con i ritratti degli artisti e degli scrittori romeni: un'idea a poco costo da copiare!E infine un'immagine pubblicitaria di Piazza Romana, che celebra le origini della nazione con la statua della Lupa Capitolina, proiettata verso la globalizzazione.



venerdì 3 agosto 2007

BRAN IN TRANSILVANIA E LA VAL DAMBOVITA












































Domenica 29 luglio abbiamo pernottato all' Hanul Bran e poi ci siamo fatto un giro per le bancarelle all'entrata del Castello. Poichè l'avevamo già visitato svariate volte ci siamo diretti nei dintorni, a Zarnesti in cerca del Centro per i grandi Carnivori dei Carpazi.
Nonostante le volonterose indicazioni dei vecchietti di Zarnesti non abbiamo trovato il Centro: forse è ancora un progetto sulla carta per la tutela di lupi, orsi bruni, linci...
Abbiamo però percorso la strada sterrata da cui si diparte la rete dei sentieri del Parco Nazionale della Piatra Craiului, entrando in un paesaggio incontaminato.

Il ritorno verso Bucarest è avvenuto percorrendo la bella Valle Dambovita: un paesaggio montuoso di tipo svizzero, con chalet, campi e alpeggi ordinatissimi.
Frequenti le bancarelle ai lati della strada, dai prodotti locali: formaggi, salsicce ( perfino d'orso!) liquori ai frutti di bosco... all'insolita offerta di cuccioli d'allevamento della razza dei cani pastore romeni.

Prima di imboccare l'autostrada per Bucarest un'ultima sosta rinfrescante al Popas Manesti, ai bordi di un'ombrosa padura ( bosco). Il Popas è il bar lungo le strade principali romene con menu locali a prezzi molto modici. Non mancano mai le preparazioni alla griglia, tra cui i famosi Mici, salsiccette piccanti, innaffiati dall'ottima birra locale. Questo Popas è particolare: sorge all'ombra di un bosco e richiama, nelle ruote dei carri agricoli riutilizzati per i tavoli, l'attività agricola un tempo prevalente nella zona collinare della Valacchia.

mercoledì 1 agosto 2007

DA BUCAREST AI CARPAZI: LA TRANSFAGARASAN. LA STRADA ASFALTATA PIU' ALTA DELLA ROMANIA







































Sabato 28 luglio 2007: partiamo di buon mattino da Bucarest imboccando l'autostrada per Pitesti; il traffico è scorrevole, nonostante la capitale si stia svuotando nel fine settimana per la grande calura. Al termine dell'autostrada di 114 Km, non a caso a Pitesti, centro dal 1966 dell'industria automobilistica delle mitiche Dacia, imbocchiamo la strada 7C verso i Monti Fagarasan. Dopo Curtea de Arges risaliamo la Valle dell'Arges fino alla Fortezza di Poienari, il castello abitato da Vlad Tepes, il Dracula della tradizione letteraria. Dopo 1 Km appare il bacino artificiale del Lago Vidraru, con la diga alta 165 metri, costruita negli anni '60 per le necessità energetiche dell'industria della Valacchia. La strada ora sale tra curve e tornanti verso il Passo che mette i comunicazione la Valacchia con la Transilvania. Questa via, voluta da Ceausescu per motivi anche strategici, fu realizzata dall'Esercito in 4 anni e mezzo, con una quarantina di perdite umane per la difficoltà dei lavori; inaugurata nel 1974 fu molto criticata per l'impatto ambientale su un territorio fino a quel momento incontaminato. Di fatto permette a tutti la fruizione di un paesaggio mozzafiato, altrimenti riservato a pochi escursionisti.
Attraverso una galleria di 845 metri che taglia le vette del Negoiu e del Moldoveanu ( 2543 m), chiusa almeno 8 mesi all'anno, si giunge a Balea Lac.
Il paesaggio è ampio a 360°: a differenza dello scorso anno non ci sono nevai; le capre brucano arranpicate sui precipizi, gustiamo alla Cabana Balea un'ottima trota al cartoccio.
Scendiamo per la strada settentrionale, assai più spettacolare nel tracciato, 35 Km fino a Cartisoara, in Transilvania.