La visita
alle cantine Florio è un percorso
emozionale dove non si utilizzano solo
gli occhi: si entra al fresco delle navate gotiche in tufo, si respira il
profumo delle botti di rovere, si accarezza il palato con la degustazione dei
vini, si ascoltano le fantastiche avventure imprenditoriali della famiglia
Florio.
Le cantine
Florio, situate in un Baglio storico,
dal 1833 producono il vino ambrato di Marsala, a ridosso ed in concorrenza con quelle
degli imprenditori britannici Ingham e
Whitaker che lo avevano commercializzato
con successo in Inghilterra.
La storia
delle cantine Florio si lega anche all’impresa garibaldina ed allo sbarco
proprio a Marsala l’11 maggio 1860: l’arrivo delle navi venne coperto dalle navi da guerra britanniche, presenti nel porto per
proteggere le cantine inglesi di produzione del vino Marsala. Le armi donate da Garibaldi sono
conservate all’ingresso delle cantine.
Le cantine si estendono su 20.000 mq e mantengono a
temperatura costante, tutto l’anno, circa 5.000.000 di litri di vino Marsala,
contenuti in fusti di rovere di Slavonia
e nei tipici caratelli. Nelle
cantine riposano i millesimi di vino Marsala delle vendemmie migliori, come
quelle del 1944, 1948 e tante altre..
Nei lunghi corridoi i fusti di rovere riposano,
resistendo al tempo che passa.
I più antichi
risalgono al 1943. Ce ne sarebbero di più vecchi se le cantine Florio non
fossero state bombardate durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per andare più
indietro nel tempo, basta entrare nella piccola
enoteca storica: un vero e proprio tempio del Marsala dove, fra le bottiglie impolverate, si trovano veri cimeli, come quella del
1920 realizzata per il mercato americano. Erano gli del proibizionismo
e per aggirare i divieti il
Marsala veniva venduto come medicina, con tanto di misurino abbinato.
Poi arriva la parte più piacevole, la degustazione.
Vergine, Fine e Superiore sono i tre tipi di Marsala che si
distinguono in base agli anni minimi di invecchiamento:
Il Vergine è
quello che richiede più pazienza: devono passare almeno cinque anni prima che
venga imbottigliato. Dieci se si parla di riserva. E il suo sapore è più secco
e speziato, adatto sia ai dolci sia ai formaggi, oppure a cibi dai sapori
forti, come la bottarga e il pesce affumicato. Le varianti semi-secche e dolci,
invece, sono ideali vini da dessert.
Nell’Enoteca
si ammirano le meravigliose affiches pubblicitarie del vino
Marsala e si fa qualche acquisto per ricordare, una volta tornati a casa, la
degustazione di un pomeriggio estivo.
http://www.cantineflorio.it/
http://www.consorziovinomarsala.it/
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