Ocna Sibiului, la Salzburg sassone, era un importante sito per l’estrazione del
sale già nell’età del ferro, i Daci ne avviarono il commercio. Il lavoro nelle
saline rimase l’attività più importante per la popolazione del posto, fino alla
chiusura dell’ultima miniera nel 1931.
Dallo sprofondamento delle saline, avvenuto nel 1775, e dal graduale
abbandono delle miniere si sono formati 15 laghetti di acqua salata, ricca di
magnesio, iodio e calcio.
Mi reco nel parco dei laghetti termali in compagnia di tre energiche e
dolcissime buniche di Sibiu con i
loro nipotini: Marta, Livia ed Ana.
La Golf rossa corre di buon mattino nella bella campagna coltivata ed
attraversa il villaggio sassone di Sura Mica, con le antiche case a schiera che
costeggiano la strada principale.
Ad Ocna ci dirigiamo al parco acquatico: il biglietto d’ingresso costa 12
Ron, neanche 3€.
I vari laghetti sono raggiungibili con percorsi puliti, con passerelle in
legno; prevalgono i materiali naturali, il cemento è ridotto al minimo.
Dietro consiglio di Livia mi stendo al sole sulla piattaforma in legno che
costeggia il lago più ampio, l’Ocniza.
Dopo una mezz’oretta, con la pelle ben
calda, ci avviamo al lago Negru per cospargerci di namol, un’argilla nera oleosa che sembra bitume.
Il fango si ricava direttamente dal fondo del lago Negru, ci si spalma nei
punti più contratti o dolorosi, ma anche su tutto il corpo, come nel mio caso.
Poi si asciuga al sole e, quando la pelle tira ed il namol diventa grigio chiaro, è tempo di tuffarsi nel lago con
l’acqua salatissima color petrolio.
Si cammina sul fondo soffice e melmoso di argilla, ci si sciacqua del fango
che ritorna a depositarsi sul fondo. Cullati dall’alta salinità si galleggia
rilassati, muovendo pigramente le braccia come un remo: proibito nuotare, si
corre il rischio di bere una boccata di sale misto a petrolio..
Per le successive immersioni non c’è che l’imbarazzo della scelta: dai
laghetti a minore salinità, ma ricchi di jodio, come il Gura Minei o l’Auster o
il Randunica,
fino al Brancoveanu: il lago più salato d’Europa, 415 grammi di
sale per litro!
Sembra di galleggiare nel cono di un vulcano, o nel mar Morto: nessun
movimento brusco per non rischiare di bere e molta attenzione ad eventuali
piccole abrasioni o taglietti: l’acqua salata brucia ed irrita!
Dopo svariate immersioni la fame si fa sentire: niente di meglio che uno
spuntino con carne al gratar ed una
bella birra chiara: tutto molto economico, non più di 3€.
Ci si stende al sole e l’abbronzatura, potenziata dalla vicinanza
dell’acqua è subito molto intensa.
Ma l’effetto più importante che questi elementi naturali determinano è uno stato di grande benessere: a contatto
così diretto con la natura ti senti rilassata, ma anche tonica, riconfortata
dall’abbraccio primordiale dell’acqua.
1 commento:
Quello che dici Valeria e' tutto vero soprattutto la natura e le cose ancora semplici e vere che incontri in questo posto la sensazione poi di galleggiare nel vuoto senza il minimo sforzo e' oltremodo rilassante
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